Pagina:AA. VV. - Il rapimento d'Elena e altre opere.djvu/215

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re, quando sul cominciar d’un’Oda, bestemmiato avendo contro di lei, s’alzò in un tratto privo degli occhi. Nè prima per di lei grazia la vista riacquistò, che della cagione accorgendosi di suo sventura, non avesse con opposto canto sanato l’errore. Dicono di più alcuni fra’ partigiani d’Omero, che presentatasi a lui di notte, ordin gli diede di far menzion di coloro, che sotto Troja andaron per lei coll’esercito, volendo, che la lor morte più che la vita degli altri fosse invidiata. E che il Poema di lui tanto leggiadro poi fosse, e tanto nominato da tutti, cagione essere stato in parte l’artifizio d’Omero, e in parte il merito di lei. Come pertanto capace e di prender vendetta, e di recar benefizio, egli è convenevole, che co’ presenti a lei dedicati, e co’ sagrifizj, e in altre guise o la plachi, o l’onori, chi vuol in opere rendersi singolare; che i Filosofi tentino di qualche cosa produrre non indegna di sì alto subbjetto; che a lei finalmente queste primizie consacri un uomo dato alle lettere. Sebbene molto più di quanto ho accennato è il numero delle cose da me tralasciate. Diede Elena impulso al ritrovamento dell’arti, e alla scoperta de’ Filosofici arcani; ed a lei, e alla guerra Trojana tanti vantaggi dobbiam riferire, che pur sentiamo; e da lei ragionevolmente la cagion riconoscere, per cui di servire a’ Barbari non siam costretti. Ritroverem senza dubbio, che sol per questa i Greci s’unirono, e contro de’ Forestieri l’esercito mossero, e cominciò allora l’Europa ad ergere