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Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/203

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PAOLO ABRIANI


I

LA BELLA TARTAGLIANTE

     — Mio co-co-cor, mio ben, mia pu-pupilla,
s’io mi-mi-miro il tuo be-bel vi-viso,
se-se-sentomi il sen co-co-conquiso,
pe-per l’ardor, che da te-te sfavilla;
     ma tu-tu-tu non hai sci-sci-scintilla
d’amor e stai da-da-da me diviso,
e avendo in te-te-te il pa-paradiso,
di gio-gioia mi nieghi anco una stilla.
     S’ogni mia po-potenza a te si diede,
s’hai di me-me la mo-mo-monarchia,
pe-pe-perché mi nieghi egual mercede? —
     Cosí, d’amor ardendo in fiamma ria,
qualche segno maggior della mia fede
tartagliando chiedea la bella mia.