Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/211

Da Wikisource.

GHERARDO SARACINI


IL LACCIO DI CAPELLI

     Questa pur or d’aurei capelli intesta
nuviletta lucente e prezïosa,
attorta in cerchi d’òr, dianzi pomposa
splendea nel ciel de la tua ricca testa.
     Ed ora a me l’invii, non perché mesta
fortuna mi minacci e lagrimosa,
ma perché versi sovra me pietosa
d’alte gioie d’amor dolce tempesta.
     Eterno laccio a la mia fé costante
fia questo crine, onde con bel lavoro
legheran fila d’òr fé di diamante.
     Ma io ben a ragione, o mio tesoro,
solcai di pianto un mar, Giasone amante,
s’ottengo al fine un sí bel vello d’oro.