Pagina:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu/327

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pietro michiele 321

tinse a' petti nemici il sangue tolto;
piú che tra gli astri involto
sostenendo diadema e scettro regio,
la sua propria virtute a lui fu fregio. —
     Col lusinghiero suon di queste note
di me stesso io solea
bellicoso pensier destar nel seno,
quando, d’ingiusti sdegni il cor ripieno,
tracia Bellona rea
i campi funestar d’Illiria puote;
ma sepolte ed ignote
l’imprese son che la modestia copre,
e nega il premio invidia a le degn’opre.