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GIOVANNI CANALE


I

IL PAVONE E LA DONNA

     Godea Lilla in mirare augel dipinto,
che dell’alato stuol portava il vanto;
avea fregiato il capo, azzurro il manto,
d’un pennuto gemmaio adorno e cinto.
     Pompa facea suo ambizïoso instinto
coi fior del prato a garreggiare, e ’ntanto
si vide di bellezze un sole a canto
e dubitò di rimanerne vinto.
     Fatto egli emulator del bel sembiante,
al di cui lume s’abbelliva intento,
il suo occhiuto spiegò cielo rotante.
     Gioia dal riguardarla ebbe e tormento,
vinto si rese, e divenuto amante,
per vagheggiarla aprí cent’occhi e cento.