Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/113

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insegnare chi sarebbe a proposito; ma che giova, non potendo io aiutarlo a riuscire? Vostra Signoria ara inteso quant’è stata vicina a esser parente di un papa, ed io li dico che il fatto suo non è ancor del tutto desperato. Se il BitToli e il Fulgione saranno pur uomini, non che galantuomini, sapranno fare di maniera che non si perderá un tornese né de l’annata passata né della presente, conservando tutto a Morone con altrettanta laude e merito loro, quanta satisfazione e comodo di quel signore. Però prego Vostra Signoria a fare che Perez Io metta loro in considerazione, non essendo essi per fare da sé alcuna cosa bona, come quelli che mancano di caritá e non hanno ambizione. Firenze, 7 ottobre 1559.