Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/32

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fícare. Bisogna adunque prima purificare il cuore, se vogliamo che le nostre opere piacciano a Dio; e la purificazione consiste nella fede, come affirma lo Spirito santo per bocca di san Paulo. Non bisogna adunque dire che l’uomo ingiusto e peccatore per le opere sue diventa giusto e buono e grato a Dio; ma bisogna dire che la fede purifica li nostri cuori da tutti peccati, ci fa buoni e giusti e grati a Dio, e per conseguente fa che le nostre opere, quantunque imperfette e defettuose, piacciano a Sua Maiestá. Perché, essendo noi per la fede diventati figliuoli di Dio, Egli considera le nostre opere come patre misericordioso e non come severo giudice, avendo compassione alla nostra fragilitá e considerandoci come membro del suo primogenito Figliuolo, la cui giustizia e perfezione sopplisse alle nostre immondizie e imperfezioni, le quali, stando coperte sotto la puritá e l’innocenzia di Cristo, non ci sono imputate, né vengono al giudicio di Dio. Di qui avviene che le nostre opere precedenti dalla vera fede, quantunque siano per se stesse impure e imperfette, tuttavia saranno lodate e approvate da Cristo nel giudicio universale, in quanto saranno frutto e testimonio della nostra fede, per la quale ci salviamo. Perché, avendo noi amato li fratelli di Cristo, dimostraremo chiaramente che noi ancora siamo stati fedeli e fratelli di Cristo, e per la fede saremo introdotti nella perfetta possessione del regno eterno, che ci ha apparecchiato il nostro Dio infino dalla creazione del mondo, non giá per i nostri meriti, ma per la sua misericordia, per la qual ci ha eletti e chiamati alla grazia dell’Evangelio, e ci ha giustificati per glorificarci in sempiterno col suo unigenito Figliuolo lesti Cristo Signor nostro, e nostra santificazione, e nostra giustizia, ma non giá di quelli, che non vogliono confessare ch’ella sia bastante per se stessa a far l’uomo giusto e grato a Dio, il quale per la sua paterna benevolenzia ci offerisce e dona Cristo con la sua giustizia senz’alcun merito delle nostre opere. E che cosa può operare l’uomo, che meriti un tanto dono e tesoro quanto è Cristo? Questo tesoro si dá solamente per grazia e favore e misericordia di Dio, e la fede sola è quella che riceve cotal dono, e ci fa godere della remessione