Pagina:Abba - Le rive della Bormida.djvu/366

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un tratto; ma non potè tenersi che non corresse colle braccia tese verso di lei; e levandola dolcemente in piedi, e guardandola nel volto pallida e segnata di pianto recente, colla voce che seppe fare più dolce, le disse:

«Bianca, e non parli?

«E chi oserebbe parlarvi? Un’altra volta, prima di partire in quella guisa crudele, cacciatemi di casa che sarà meno spregio!

«Odi — rispose il marito — se ho provato il bisogno di correre a C...; se ho voluto parlare alla zia; se torno chiedendoti perdono, io che non lo chiederei a nessuno offeso da me, e piuttosto morirei per punirmi colle mie mani; vorrai che m’inginocchi davanti alla donna mia? Bianca, abbandoniamo e presto queste montagne; soltanto lungi di qui potremo vivere pienamente felici...!

«Questi non furono i nostri discorsi! — sclamò Bianca: — già me ne sono accorta; prima il paese dove io sono nata, poi vi verrò a noia io stessa...!

«Mi verrà a noia la vita! — proruppe egli allora rifatto severo: e fu l’ultima parola, perchè Bianca non osò più aprir bocca; nè a lui parve di poter più dire senza cadere col discorso sopra l’antico amore di lei; amore che non avrebbe mostrato di conoscere a nessun prezzo, più apertamente di quel che aveva già fatto.

Mentre essa tornava a rannicchiarsi timidamente, egli si affacciò al balcone; e il suo sguardo per quella oscurità andò a posarsi sul vicolo della riva sinistra del torrente, dove a quell’ora si vegliava in una sola casa, come si vedeva alle finestre or l’una or l’altra illuminate. «Pare fatto per dispetto!» pensò tra sè; e toltosi dal balcone chiudendone le imposte con mal garbo, si ritirò nella sua camera senza più dir nulla alla sposa.

Quella ove aveva visto i lumi era la casa della signora Maddalena, la quale stava in quell’ora aspettando Anselmo, che venisse a pigliare col calesse Marta e lei; per portarle verso i luoghi della marina, dov’era Giuliano. Perchè dopo le novelle recate da Mattia, la si-