Pagina:Abissinia, giornale di un viaggio di Pippo Vigoni, Milano, Hoepli, 1881.djvu/147

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Capitolo sesto. 105

parmi le macchiette viventi, tutte nuove per noi e tutte diverse una dall’altra, che animavano questo quadro fantastico. Ecco un gruppo di donne che vendono dura, frumento, ceci, semi di lino, foglie secche per fabbricare il tecc, cipolline, peperoni rossi ed altri prodotti del suolo, tutti stesi in poca quantità su rozzi pezzi di stoffa o pelli spiegate a terra o piccoli vassoi di scorza d’albero intrecciata. E fra loro chi coperta da tele o da tessuti di cotone, chi da semplici pelli, chi seminuda, chi porta un bambino da latte sul dorso, chi è circondata da altri più grandini, dall’occhio vivace, dalle fattezze regolari, che attirerebbero carezze se non ne allontanasse il sudiciume che li veste. Più avanti ecco alcuni venditori di pezzi di sale, ed a sinistra i crocchi delle madri, mogli o figli che aspettano coi somarelli il ritorno del messere che andò nella folla a cambiare i suoi prodotti con altri che gli necessitavano: pochi passi, ed eccoci nel gruppo dei venditori dei manti tessuti in paese, e così proseguendo senza una direzione fissa, alcuni negozianti di sciabole, di cartuccere, di pelli, di vecchi e sucidi bric-a-brac, di otri in terra. Verso la collina tre o quattro orefici che uniti rappresentano il valore di forse una decina di talleri in anelli d’argento, bottoni per orecchini, spilloni per testa e simili gingilli. Più sopra le venditrici delle piastre, in ferro o terra, per cuocere il pane, e accanto a loro i panieri e gli ombrelli pure intrecciati con scorza o canne palustri: di quando in quando qualche miserabile viene ad offrirci delle meschinità d’argento, dei bicchieri in corno da bue, scudi in pelle da ipopotamo, lance od altre simili cose. Parecchi colpi di tamburo richiamano la nostra attenzione verso un punto elevato: molta gente vi sta infatti radunata, molti ombrelli spiccano dalla folla: è il governatore che sta presiedendo il tribunale di giustizia: ad un secondo batter di tamburo vediamo un grande accorrere ed affollarsi di popolo. Era un bando e credo si rendesse noto alla popolazione di Adua che la si ob-