Pagina:Abissinia, giornale di un viaggio di Pippo Vigoni, Milano, Hoepli, 1881.djvu/262

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188 Capitolo decimo.

ma bisognava rassegnarsi, d’altronde il dolore del distacco era mitigato dalla compiacenza di presentarla a chi m’aveva ispirato un certo senso di simpatia. Aggiunsi allora al dono un revolver molto bello che tenevo appunto per una simile occasione, e la mattina della domenica 25 fummo invitati a presentarci a Sua Maestà. Ci riceve nella capanna grande; rimpetto all’entrata, a sinistra, sta il re sul suo solito divano posto davanti al trono; a pochi metri su un tripode quadrangolare di ferro ardono legne odorose; a destra, lungo la parete, colle teste rivolte al centro, sono i cavalli e le mule di S. M.; attorno tutti quanti i dignitari di Corte e i grandi ufficiali; il suolo è tutto sparso di erbe fresche.

Si fa la presentazione delle mie armi che parvero molto gradite; presa la carabina fui invitato a mostrarne i movimenti che il re ammirò e subito comprese; la caricò e mi pregò andare sulla porta e sparare il primo colpo; vedendo il revolver disse: questo è lavoro italiano, perchè, come mostrò, ne teneva un altro dello stesso sistema donatogli da re Menelik che lo aveva avuto dal nostro capitano Martini. Dissi una bugia, ma lasciai che ritenesse questa buona opinione delle industrie nostre.

Il re era questa volta più animato del solito e ne potemmo distinguere tutti i lineamenti; la testa pettinata a trecce in cui è conficcato uno spillone d’argento; pochi baffi corti e poca barba sotto il mento, fronte molto fuggente, occhio penetrante, naso leggermente aquilino, sorriso benevolo, ma serio; zigomi assai pronunciati; in complesso i tratti piuttosto caratteristici e fisonomia cordiale, ma severa; ha 44 anni ed apparentemente tanti ne mostra.

Fra i suoi fidi spiccavano la simpatica figura di ras Alula, governatore in capo del Tigré, e quella di Woldi Michael, il famoso rivoltoso che per tre anni tenne la rivoluzione nell’Amassena, ed ora da pochi mesi si è sottomesso al suo sovrano.