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dottrina platonica della bellezza divina | 349 |
Sofia. Secondo questa via platonica il mio dubio mi par efficace, però che, precedendo il sommo Dio al primo intelletto, la divina sua bellezza debba essere la vera e prima bellezza, non quella del primo intelletto, come hai detto.
Filone. Giá io era per solverlo. Sai che ’l sommo Iddio non è bellezza ma primo origine de la sua bellezza; e la sua bellezza, cioè quella che da lui prima emana, è la sua somma sapienzia, ovvero intelletto e mente ideale: si che questa, se bene è emanante da Dio e dependente da lui, è niente di manco la prima e vera bellezza divina, però che esso Dio non è bellezza ma è origine de la prima e vera bellezza sua, che è la somma sua sapienzia e intelletto ideale. Sí che, concesso che Dio sapiente o intelligente precede a la sua somma sapienzia e intelletto, non però è da concedere che la bellezza sua preceda a la bellezza de la sua somma sapienzia, perché la sua sapienzia è la sua medesima bellezza; e la precedenzia che Dio ha a la sua sapienzia, l’ha a la sua bellezza, che è la prima e vera bellezza; ed egli, come autore de la sapienzia, non è bellezza né sapienzia, ma fontana onde emana la prima bellezza e somma sapienzia; e la bellezza che ha, è essa somma sapienzia sua, la quale comunicata fa bello tutto l’universo con tutte le sue parti. E cosí nel mondo sono tre gradi ne la bellezza: l’attore di quella, quella, il participante di quella, cioè bello bellificante, bellezza e bello bellificato; il bello bellificante, padre della bellezza, è il sommo Dio, e la bellezza è la somma sapienzia e primo intelletto ideale; il bello bellificato, figliuolo di essa bellezza, è l’universo prodotto.
Sofia. La suprema astrazione di questa seconda via di soluzione mi leva l’intelletto in tal modo, che appena mi pare esser mio e piú presto mi somiglia raggio di quel primo intelletto divino e somma sapienzia. Ma per mia satisfazione dimmi perché Dio, sommo buono, tu nol chiami bellezza, come fai al suo primo intelletto, senza bisognare dare origine e principio a la prima bellezza come la dai a la sapienzia e intelletto primo.
Filone. Però che la sapienzia ha ragione di vera bellezza, e non è il sapiente dal quale emana; e la ragione è che la bellezza è cosa di sua bellezza, visibile o con gli occhi corporei