Pagina:Agabiti - Ipazia la Filosofa, 1910.djvu/23

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«Un giorno Proclo è ferito al piede da un insetto velenoso che gli produce un’ulcera profonda; ne è risanato per cura dello stesso Esculapio, il quale viene a medicarlo. Altra volta il filosofo si rompe un braccio, cui i medici applicano un apparecchio per farlo risanare. Un uccello scende dall’alto e toglie l’apparecchio; quindi si presenta Apollo, o uno Spirito sotto le sembianze del Dio, e guarisce radicalmente Proclo, per mezzo di passi e toccamenti benefici.»

«Ad Edeso, discepolo di Giamblico, i Numi svelano l’avvenire in sogno. Un mattino che gli erano usciti di memoria gli oracoli ottenuti nella visione, il suo servo gli fa osservare che gli stavano scri ti sulla mano (fenomeno di scrittura diretta). Anche Plotino vedeva gli Dei e conversava con essi. Uno spirito lo avvertì che Porfirio stava per suicidarsi; Plotino accorse presso il suo discepolo e lo distolse del triste proposito1

Molto belle ed acconce sono le considerazioni che il Matter pone come chiusa della sua opera storica sugli Gnostici, che cioè la scienza moderna non è più saggia, nè più previdente della loro filosofia; la scienza moderna che non si cura dei demoni ed ignora degli angeli, che tutto studia secondo sintomi ossia apparenze, ma non ricerca le cause profonde. E le ragioni di tutto l’operare della Natura, sono dovute a forze dotate di vita ed intelligenti.

Così, per sua grande dottrina, diceva il Matter nei primi lustri del secolo XIX; che cosa possiamo dire di meglio noi, dopo un secolo?

Il neoplatonismo è un sistema di filosofia panteistica, emanatista, comprendente l’idea dell’esistenza dell’anima e della sua immortalità, e la fede nel progressivo sviluppo delle facoltà dell’Uomo e del potere della Virtù, la quale purifica gli spiriti dagli influssi della materia e li redime, adducendoli fino a Dio. «L’emanazione è un discendere da Dio, conclude il Fiorentino2 il suo dotto giudizio di questo antico sistema filosofico; l’Etica è un ritornarvi; le due parti del sistema adunque si tengono e si rispondono: quanti gradi di discesa, tante virtù per risalire.»

Importantissime, per poter divinare quali dovettero essere le idee filosofiche d’Ipazia, sono la dottrina di Giamblico e quella di Proclo; il primo la precedette, il secondo la seguì di pochi anni.

Giamblico e Proclo, poi, sono i due scrittori meno filosofi e più occultisti, fra i Neo-Platonici.

  1. v. Baudi di Vesme, vol. II, Op. citata. Questo aneddoto diede origine al famoso «Dialogo di Plotino e Porfirio», di Giacomo Leopardi. (In Opere di G. Leopardi da lui approvate, per cura di Giovanni Mestica. — Firenze, Successori Le Monnier, 1906).
  2. v. Op. cit., p. 161.