Pagina:Aganoor - Leggenda eterna, Torino, Roux, 1903.djvu/125

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Vespero d'aprile 103

dolce all’oppressa mente
pensarti un’innocente
figlia del ciel sereno.

La Brezza.

 
— «Blandire, sugger le fragranze, e l’ali
delle farfalle sostener, m’è grave
tedio; più grave il non veder compresa
la mia pena. Si sveli oggi il mio duro
fato, e nessuno ignori
che se m’amano i fiori
non li amo io nè li curo.

Vorrei... Vorrei, libera e forte, il volo
possedere del vento, e l’alte chiome
squassar dei cerri e svellere le immani
querci, e dell’alpi inabissar le intente