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104 | Risveglio |
fronti superbe; anch’io
esser demone o Dio,
conscia, grande, volente!» —
Il Vento.
— «Chi m’invidia laggiù? stanco, le selve
corro pur sempre e gl’imprecanti mari,
per quel voler che, ignoto, mi s’impone;
cader mi veggo le valanghe innanti,
ville ingoiar le frane,
seppellir carovane
le sabbie turbinanti,
e non val che mi colga una profonda
pietà; m’incalza un crudel furore
sempre il destino e la rovina, ovunque
movo, mi segue. Quale spirto ignavo