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14. Il primo dossier dell'FBI     131

pubblicava i documenti, poi ha staccato bruscamente la spina e ha indirizzato gli utenti arrabbiati alla SEC. Da allora ha vinto battaglie per liberare il catalogo nazionale dei diritti d’autore, l’archivio delle leggi statali dell’Oregon e il database dei brevetti e dei marchi degli Stati Uniti. Ora sta cercando di ottenere i video delle udienze del Congresso, i codici edilizi costosi ma privi di copyright e il Codice dei Regolamenti Federali, oltre a tutti gli atti giudiziari contenuti nel database PACER. Sebbene il budget di Malamud sia di appena 1 milione di dollari all’anno, egli può contare su una sovvenzione equivalente da parte del gruppo filantropico del fondatore di eBay Pierre Omidyar e sull’aiuto di influenti amici del settore tecnologico come Tim O’Reilly, Paul Vixie e Larry Lessig.

Il sogno di Malamud, di liberare, in un certo senso, il diritto dai tribunali, non è però ben visto da tutti, ed è naturale che si generino frizioni con il sistema. Il giornalista di Wired ascolta, infatti, anche altre voci:

Malamud sogna un giorno in cui i documenti legali del PACER siano gratuiti, in modo che accademici e imprenditori possano creare motori di ricerca personalizzati e nuovi strumenti per rendere le informazioni disponibili ai cittadini americani. Ma questo è ciò che PACER fa ora, come spiega il portavoce dei tribunali degli Stati Uniti Richard Carelli. «PACER è la più grande conquista tecnologica del sistema giudiziario degli ultimi 20 anni», afferma Carelli. Il sistema di ricerca ha già rivoluzionato l’accesso agli atti giudiziari, sostiene Carelli, evitando lunghi spostamenti verso i tribunali federali e riducendo le tariffe per le fotocopie. PACER sta anche sperimentando la possibilità di rendere disponibili online le registrazioni audio digitali dei casi e, almeno durante la fase pilota, una copia di un file audio costa solo 8 centesimi, indipendentemente dalla lunghezza. Inoltre, il PACER offre già ai suoi 900.000 utenti l’accesso gratuito ai pareri giudiziari, e i cittadini non devono pagare se guardano meno di 10 dollari di documenti all’anno, dice Carelli. In effetti, il PACER è rivoluzionario ed economico se paragonato ai tribunali statali e locali che non hanno alcun archivio elettronico, o che fanno pagare 5 dollari solo per eseguire una ricerca di documenti, anche se non dà alcun risultato, come nel caso della Corte Superiore di Los Angeles. Ma l’interfaccia di PACER sembra progettata per il Dipartimento dei veicoli a motore e il sistema non offre alcuna possibilità di ricerca nel testo dei documenti legali. Siete interessati a trovare tutti i casi di pirateria musicale o a scoprire quante volte Steve Jobs viene citato in un documento giudiziario? Volete essere avvisati via e-mail quando c’è una nuova archiviazione in un caso specifico? Che ne dite di un feed RSS delle decisioni di un determinato tribunale? Il PACER non vi aiuterà.
Chi vuole informazioni del genere? Tim Stanley, l’amministratore delegato di Justia.com, per esempio. Dopo aver venduto la sua società di contenuti giuridici Findlaw a una delle più importanti aziende di editoria legale del Paese, West Publishing, Stanley ha avviato una redditizia società di web design per studi legali. Utilizza i ricavi per regalare documenti legali attraverso il motore di ricerca Justia.com. «West guadagna miliardi di dollari vendendo materiale che noi vogliamo regalare gratuitamente», si vanta Stanley. Justia consente ad accademici e giornalisti di seguire gratuitamente i casi di interesse e pubblica online alcuni fascicoli di casi