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una buona parte; l’altra nel 1843, allorquando essendo già in più parti scosse e disgregate le muraglie, un violento terremoto aggiunse altri danni, tantochè si rese necessario demolire ancora per salvar qualche cosa. Ed è da notarsi che in tali demolizioni fu spesa l’ingente somma di L. 27000: somma che impiegata a tempo, avrebbe certo salvato dalla rovina quell’antichissimo monumento di arte Cristiana. È poi veramente da deplorarsi che con queste demolizioni andassero distrutti molti lavori di pittura pregevolissimi, che si attribuivano a Cimabue ed a Giotto.
L’area oggi occupata dalla casa Parrocchiale, era, a quanto sembra, quella di un antico quartiere dei Conti di Vernio, e le stanze ora ridotte ad uso di Sagrestia, furono un tempo l’abi-