Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/106

Da Wikisource.

Alla perfetta età che in lor s’attende:
Non l’inganne il desir: ché chi s’avanza,
Nell’acerba stagion non ha d’intorno
I Satiri e Silen per fargli onore;
E chi troppo s’indugia, il vin ritrova
105Di sì oscuro color, sì infermo e frale,
Che già il marzo o l’april lo mena a morte.
Molti modi ci son, per cui si scerne
Quella maturità che ’l tutto vale.
Non dar fede al guardar: ch’assai ne vedi
110Tutte aurate di fuor, tutte vermiglie,
Che poi dentro al parer contrarie sono.
Altri gustando alla dolcezza crede,
Perché non può fallir. Altri premendo
Sola un’uva con man, s’uscir ne veggia
115Il gran ch’ivi dimora, asciutto intorno,
D’ogni pasta e liquor purgato, chiama
Della vendemmia sua venuta l’ora;
E tanto più, se quel medesmo appare
O d’oscuro color del tutto, o fosco.
120Altri dove più strette veggia insieme
Sopra un raspo molte uve, una ne tragge:
Poscia il secondo dì tornando, prova
S’ell’entri ancor in quel medesmo loco,
Il qual se truova allor ristretto alquanto
125Da le sorelle sue crescenti pure,
Lascia il tempo passar; ma s’egli scorge