Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/105

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Di pregio e di sapor Metimna e Rodo,
Tutto tragga di fuor; ma dentro lasce
75Picciola parte almen, che in vita tenga
L’umido spirital e ’l sacro odore
Nel buon ricetto a chi verrà dappoi:
E se questo non fai, ché indarno spendi
Tanti affanni e sudor d’un anno intero
80A potar, a zappar, a sfrondar viti?
Che quando hai tutto poscia in un raccolto,
Altro non truovi aver, che scorno e danno.
Or de la bassa cella in questo tempo
Tiri le botti fuor; riguarde intorno
85S’elle sien cinte ben, s’alla lor fede
Ben commetter si può sì nobil pegno:
Poi dentro le apra, e con perfetta cura
Purghi e forbisca pur con legno o ferro;
E se l’acqua talor venisse ad uopo,
90Lo poria far ancor; ma non sia pigro
In asciugarle ben, che non vi resti
Sola una stilla in piè, ché troppo nuoce.
Indi agli altri instrumenti, ai vasi, ai tini,
Ch’alla vendemmia sua dovuti sono,
95Non men cura convien, ch’a quelle istesse;
E così presti sien, che tutti il tempo
Aspettino a venir, no ’l tempo loro.
Poi vada intorno pur sera e mattina;
Guardi ben l’uve sue, se giunte sono
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