Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/150

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Chi cerca d’avanzar; sicché il terreno,
425Contrastando talor, non possa mai
Lui sopraffar, ma dal lavor sia vinto:
Ch’assai frutto maggior riporta il poco
Quando ben culto sia, che ’l molto inculto
Or poich’a cominciar la casa viene,
430S’elegga il sito che nel mezzo sieda,
Quanto esser può, delle sue terre intorno,
In colle o in monticel levato in alto,
Sicché possa veder tutto in un guardo.
Non gli assegga vicin palude o stagno
435Che col fetido odor gli apporte danno,
E del suo tristo umor l’aria corrompa;
E che d’altri animai noiosi e gravi
Tutto il cielo e la terra ivi entro ingombre.
Il principal cammin lontano alquanto
440Si devrebbe bramar; che sempre reca
Al giardino, al padron gravezza e spesa.
Cerchi di presso aver la selva e ’l pasco,
Perché possa ad ognor le gregge e ’l foco,
Senza molto affannar, cibare il verno.
445Ma più che in altro, aver cura si ponga
Dentro il medesmo albergo, o intorno almeno,
Chiara onda e fresca di fontana viva
Cui non beva l’umor l’agosto e ’l luglio:
E se quel non potrà, profondo cavi
450Qualche pozzo o canal che l’acqua aduni