Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/152

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Che l’uno e l’altro pur dietro all’albergo
Mormorando e rigando il sentier prenda;
480Perché essendo davanti, offendon molto
Nell’estate il vapor, la nebbia il verno,
Che dal perpetuo umor surgendo in alto,
Porta a l’uomo e le gregge occulta peste.
Dênsi poi riguardar quanti e quai venti
485Son quei che ’ntorno con rabbiosi spirti
Fan più danno al paese ove ti truovi;
E del tuo fabbricar da’ lor le spalle.
Ove è l’aria gentil, salubre e chiara;
A l’Orïente volta o ’l Mezzogiorno
490Tenga la villa tua la fronte aperta
Ove sia grave il ciel, dritto riguarde
Verso il settentrion l’Orsa e Boote.
Ma più felice è quella, aprica e lieta,
Che ’l volto tiene onde si lieva Apollo
495Ch’a la Libra e ’l Monton riscalda i velli:
Questa offender non può il superbo fiato
Di Borea e d’Austro che del ciel tiranni,
Di piogge s’arma l’un, l’altro di nevi:
Vie più dolci e fedei riceve il luglio
500L’aure soavi; e vie più tosto il verno
Vede al sol mattutin disfarse il ghiaccio,
E seccar la rugiada e le pruine,
Le quai restando in piè, non l’erbe pure
Fan passe e grame, ma gli armenti e gregge
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