Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/157

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Aggia un gran loco dove in alto surga
Il gran tetto spazioso e ben per tutto
615Contro agli assalti di Vulcano armato:
In larghissimo giro in mezzo segga
Poco alzato da terra ampio camino,
Perch’il verno, da poi ch’ei fan ritorno
La notte dal lavor bagnati e lassi,
620Faccian contenti al desiato foco
Ghirlanda intorno; e ragionando, in parte
Delle fatiche lor prendin ristoro.
Ponga loro a dormir dove percuota
Vulturno e Noto, in semplicette celle
625Ben propinque a le stalle, e ben ristrette
Tutte fra lor, perché in un punto possa
Ritrovargli il villan davanti al giorno,
E scacciargli di fuor: né gli bisogne
Troppo tempo gettar cercando i letti:
630E l’un per l’altro da vergogna spinto,
E ’nvidioso al vicin, men pigro viene.
Chi tien la cura lor, si faccia albergo
Pur vicino alla porta, acciò che veggia
Chi torni e vada, e che spiar ne possa
635La cagione, e garrir chi truove in fallo.
Cotal della famiglia il vecchio padre
Sopra quel di costui prenda dimora
Per l’istessa cagion, tenendo fiso
L’occhio in colui che gli governa il tutto.
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