Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/168

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Già nel bel regno tuo rivolgo il passo,
O barbato Guardian degli orti ameni,
Di Ciprigna e di Bacco amata prole;
Che minaccioso fuor mostrando l’arme
5Pronte sempre al ferir, lontane scacci,
Non di aurato pallor ma tinte in volto
D’infiammato rossor, donzelle e donne.

E voi, famoso re, che i gigli d’oro
Alzate al sommo onor, porgete ancora
10Quell’antico favor che tempra e muove
E la voce e la man, ch’io canti e scriva;
Ma non pensate già trovar dipinto
Dentro alle carte mie l’arte e gli onori,
I frutti peregrin, le frondi e l’erbe,
15La presenza e gli odor del culto e vago
Sacro giardin che voi medesmo, poscia
Ch’a più gravi pensier donato ha loco
L’alta mente real, formando andate