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336 BACCO

     885Su, nocchiero, ardito e fiero,
     Su, nocchiero, adopra ogni arte
     Per fuggire il reo periglio:
     Ma già vinto ogni consiglio,
     Veggio rotti e remi e sarte,
     890E s’infurian tuttavía
     Venti e mare in traversia.
     Gitta spere omai per poppa,
     E rintoppa, o marangone,
     L’arcipoggia e l’artimone;
     895Chè la nave se ne va
     Colà dove è il finimondo,
     E forse anco un po’ più in là.
     Io non so quel ch’io mi dica,
     E nell’acque io non son pratico;
     900Parmi ben che il ciel predìca
     Un evento più rematico;
     Scendon Sïoni dall’aerea chiostra,
     Per rinforzar coll’onde un nuovo assalto,
     E, per la lizza del ceruleo smalto,
     905I cavalli del mare urtansi in giostra.
     Ecco, oimè! ch’io mi mareggio,
     E m’avveggio,
     Che noi siam tutti perduti:
     Ecco, oimè, ch’io faccio getto,
     910Con grandissimo rammarico
     Delle merci prezïose,