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Come finì la Modestia.

Bum! bururùm bum bum! — Bururùm bum bum! — Bum! Barnùm! — Cium! papaciùm! cium cium!

. . . . . . . 

La donna umile: — Che cos’è questo fragore? questo squillar di trombe, strepitar di piatti e tuonar di gran cassa? Chi arriva?... Oh! una carrozza a quattro cavalli: anzi, un carro trionfale; su cui troneggia la più bella donna che io vedessi mai! Ha gli abiti mirabilmente variopinti e fulgidi di gemme; e sotto di lei siedono gentiluomini in tuba e cravatta bianca. Qualcuno invece della tuba porta una corona d’alloro; qualcuno agita un ramo di mirto; qualche altro ha il viso da bestia, fors’è una bestia.... Io arrossisco a lasciarmi vedere. Mi nasconderò dietro la siepe.

La donna sovrana: — Voi dite, postiglioni, che bisogna dar riposo ai cavalli? A cavalli di