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Buona gente 225


uno strappone, di mano a Procolo; il quale giunse al palazzo Torselli dubbioso di non trovarvelo. Se le guardie l’avevano accalappiato, addio!

Invece la portinaia disse:

— È qui. — E lo chiamò più volte:

— Reno! Reno!

Il cane non compariva. Perchè? Dov’era?

Dove si era nascosto?

Finalmente lo scopersero nel bugigattolo del carbone. Fingeva dormire.

Onde Procolo scosse il capo. Aveva capito.

— Anche questo... — mormorò.

E la portinaia:

— Lasciatelo a noi. Vi risparmierete i quattrini della tassa.

Sì! La tassa gliela aveva pagata due volte la lavandaia sua ospite; ma adesso la lavandaia era stanca di non ricevere più un acconto. Già aveva pregato «il signor Procolo» di cercarsi altro alloggio.

IV.

Al dormitorio di via delle Mole si pagavano cinque soldi per notte; spesa non grande chi pensi che in ogni giaciglio c’eran cuscino e coperta di lana — sebbene il cuscino, il quale avrebbe dovuto esser bianco, al lume della lampada a petrolio apparisse del color della coperta; la quale avrebbe dovuto essere bigia — , ma spesa non