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d'un gentiluomo veneziano. 159


Madonna Vittoria, senz’altro, gli rimandava i ricchi doni, le sue lettere, il suo ritratto.

Ed egli:


“O mio amore infinito, o donna ingrata! E qual altro sarebbe stato quello che non avesse scoperto al mondo i vostri tradimenti acciocché foste stata conosciuta per quella che sete? Voi meritavate pure ch’io scoprissi il vostro adulterio a vostro marito....; ma io non voglio che la fragilità del vostro petto e l’errore di donna poco savia mi faccia far atto indegno di me. Anzi tanta discortesia che m’avete usata voglio ricompensar con doppia gratitudine procurando fino co ’l proprio sangue di coprir la vostra vergogna.... Voglio che conosciate l’amor mio vedendo ch’io non posso patire di vedervi patire danno o vergogna alcuna: anzi per accrescer il vostro contento e acciò che voi possiate godervi il vostro amante, voglio esser cagione che vostro marito vada a star fuori qualche giorno. Vi avvertisco bene e vi prego ad operar piú cautamente di quello che fate, perché non vi è alcuno in quelle