Pagina:Albertazzi - Vecchie storie d'amore, 1895.djvu/24

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10 il valletto ostinato.


certe occhiate desiose del marito a lei! Con che travaglio percepiva negli occhi e nel riso di madonna gli assensi e le promesse! — Il desiderio sensuale, non più vago e dimesso ma deciso e tempestoso, affaticava l’animo del valletto non più riposato nei primi propositi; e il pensiero di rimettersi al futuro gli diveniva un ritegno insufficiente e un’attesa intollerabile. Già si sentiva morire d’amore; avrebbe alla prima buona circostanza rivelata alla dama la sua passione pietosa e sconsolata.

Un mattino, montando il suo cavallo migliore e seguito da scudieri in nuove vesti, il sire di Ripalta partì per un torneo. Quantunque era quello il giorno aspettato dal valletto con penoso e lungo desiderio, tuttavia appena il sire fu scomparso al basso del colle tra le macchie, egli, nell’imminenza della sua felicità se l’assistesse la fortuna, o del suo ultimo malanno se madonna non volesse ascoltarlo o mancasse a lui il coraggio d’ottenere ascolto, provò un turbamento grande di paura. Pensava: “Prima di notte le dirò tutto. Le dirò il bene che le voglio. Ma come comincerò?„