Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/151

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libro secondo 145

chezze. Così abbiamo trovato che per diventare ricco si conviene guadagnare e poi serbare el guadagnato, e con ragione esserne massaio.

Ma diciamo prima universale di tutti e’ guadagni, poi udirete della masserizia. E’ guadagni vengono parte da noi, parte dalle cose fuor di noi. In noi sono atte a guadagnare l’industrie, lo ’ngegno e simili virtù riposte negli animi nostri come son queste: essere, chiamiàllo per nomi suoi, argonauta, architetto, medico e simili, da’ quali in prima si richiede giudicio e opera d’animo. Sonci ancora a guadagnare atte le operazioni del corpo, come di tutte l’opere fabrili e meccanice e mercenali, andare, lavorare colle braccia, e simili essercizii, ne’ quali e’ primi premi si rendono alla fatica e sudore dell’artefice. E sono ancora in noi accommodati a guadagnare quegli essercizii ne’ quali l’animo e le membra insieme concorrono all’opera e lavoro, nel quale numero sono e’ pittori, scultori, e citaristi, e altri simili. Tutti questi modi del guadagnare, e’ quali sono in noi si chiamano arti, e sono quelle le quali sempre con noi dimorano, le quali col naufragio non periscono, anzi insieme co’ nudi nuotano, e al continuo seguono compagne della vita nostra, nutrice e custode delle lode e fama nostra. Fuori di noi le cose atte a guadagnare sono poste sotto imperio della fortuna, come trovare tesauri ascosi, venirti eredità, donazioni, alle quali cose sono dati uomini non pochi. Molti fanno suo essercizio acquistarsi amicizie di signori, rendersi familiari a ricchi cittadini, solo sperando indi riceverne qualche parte di ricchezza, de’ quali si dirà a pieno nel luogo suo. E sono que’ tutti essercizii nella fortuna posti, da’ quali la nostra industria umana lungi sarà esclusa. Solo el caso e corso delle cose in essi potrà satisfare alle espettazioni e desiderii nostri. Niuna nostra opera o consiglio potrà ivi acquistarvi se non quanto la fortuna vorrà con noi liberale essere e facile. E fuor di noi ancora si truovano posti guadagni, e’ quali si tranno delle cose, come sono usure, e come si piglia frutto da’ nostri armenti, dall’agricoltura, da’ boschi, e in Toscana da’ nostri