Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/155

Da Wikisource.

libro secondo 149

terra, tutto l’avere del mondo non è da comparare colla virtù». Più vale la virtù constante e ferma che tutte le cose sottoposte alla fortuna, caduche e fragili, più la fama e nome nutrita da virtù che tutti e’ guadagni. Troppo sarà grandissimo guadagno, se noi asseguiremo grazia e lode, per le quali cose solo si cerca vivere in ricchezza. Non servirà l’animo adunque per arricchire, né constituirà el corpo in ozio e delizie, ma userà le ricchezze solo per non servire. E forse non è se non spezie di servitù sottomettersi, pregare e suplicare per sovvenire a’ bisogni tuoi. Non, pertanto, si spregino le ricchezze, ma signoreggisi alle cupidità e nel mezzo della copia e abundanza delle cose. Così viveremo liberi e lieti. Poi in quello ove s’adopera il corpo, perché ogni opera del corpo si può quasi chiamare servitù, non è servitù a mio credere altro che stare sotto imperio altrui. Avere imperio sopra d’alcuno credo sia non altro che fruttare l’opere sue. Qui adunque servasi el manco si può, servasi non per premio, ma per grazia; servasi più tosto alla famiglia sua che agli altri, più tosto agli amici che agli strani, più volentieri a’ buoni che a’ non buoni; la patria vero a tutti si preponga. In quello che avviene dalla fortuna nolla temete, neanche la desiderate. Se la fortuna vi dona ricchezze, adoperatele in lodo e onore vostro e de’ vostri, sovvenitene agli amici, adoperatele in cose magnifiche e onestissime. Se la fortuna con voi sarà tenace e avara, non però per questo viverete solliciti, né troppo manco contenti, neanche prenderete nell’animo gravezza alcuna sperando, aspettando da lei più che la vi porga. Spregiatela più tosto, ché facile cosa vi sarà spregiare quello che voi non arete. E se la fortuna a voi toglie le già date e bene adoperate ricchezze, che si dee fare se non portarlo in pace e forte? Volere con maninconie, con miseria d’animo acquistare o riavere quello che a noi sia vietato, sarebbe pazzia, sarebbe servire, sarebbe certo essere infelice. In quello poi procede dalle cose, si vuole esservi né sì desidioso, né si occupato, che tu ancora non sia utile agli altri più lodati essercizii.

Agiugni a tutti questi documenti quello che sempre mi parse