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154 | i libri della famiglia |
corrotto o mancato quello che per uso si conserva, e a tutti in que’ tempi certo era in uso. Forse potrebbesi giudicare questo conseguisse la nostra suprema calamità. Fu Italia più volte occupata e posseduta da varie nazioni: Gallici, Goti, Vandali, Longobardi, e altre simili barbare e molto asprissime genti. E, come o necessità o volontà inducea, i popoli, parte per bene essere intesi, parte per più ragionando piacere a chi essi obediano, così apprendevano quella o quell’altra lingua forestiera, e quelli strani e avventizii uomini el simile se consuefaceano alla nostra, credo con molti barbarismi e corruttela del proferire. Onde per questa mistura di dì in dì insalvatichì e viziossi la nostra prima cultissima ed emendatissima lingua.
Né a me qui pare da udire coloro, e’ quali di tanta perdita maravigliandosi, affermano in que’ tempi e prima sempre in Italia essere stata questa una qual oggi adoperiamo lingua commune, e dicono non poter credere che in que’ tempi le femmine sapessero quante cose oggi sono in quella lingua latina molto a’ bene dottissimi difficile e oscure, e per questo concludono la lingua in quale scrissero e’ dotti essere una quasi arte e invenzione scolastica più tosto intesa che saputa da’ molti. Da’ quali, se qui fusse luogo da disputare, dimanderei chi apresso gli antichi non dico in arti scolastice e scienze, ma di cose ben vulgari e domestice ma’ scrivesse alla moglie, a’ figliuoli, a’ servi in altro idioma che solo in latino. E domanderei chi in publico o privato alcuno ragionamento mai usasse se non quella una, quale perché a tutti era commune, però in quella tutti scrivevano quanto e al popolo e tra gli amici proferiano. E ancora domanderei se credono meno alle strane genti essere difficile, netto e sincero profferire questa oggi nostra quale usiamo lingua, che a noi quella quale usavano gli antichi. Non vediamo noi quanto sia difficile a’ servi nostri profferire le dizioni in modo che sieno intesi, solo perché non sanno, né per uso possono variare casi e tempi, e concordare quanto ancora nostra lingua oggi richiede? E quante si trovorono femmine a que’ tempi in ben profferire la lingua latina molto lodate, anzi quasi di tutte più si lodava la lingua