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220 i libri della famiglia

nilla quanto poteva e per rispetto della amicizia forse dovea, così gli disse: «Io ti consiglio per tuo bene, amica mia, che tu sia molto più nelle cose di casa sollecita che in quelle di fuori, e ramentoti come a sorella che’ savi dicono che le donne quali spiano pure spesso degli uomini non sono senza sospetto che a loro troppo stiano nell’animo gli uomini, e forse si monstrano più desiderose di sapere se altri conosce e’ costumi suoi che cupide di conoscere e’ fatti d’altrui, e di queste pensa tu quale alle oneste donne stia peggio». Così dicea messer Cipriano; così io con simili detti ammaestrai la donna mia, e sempre m’ingegnai ch’ella in prima non potesse, e apresso poi ch’ella non curasse sapere le mie secrete cose più che io mi volessi; né vuolsi mai, per minimo secreto che io avessi, mai farne parte alla donna né a femina alcuna. E troppo mi spiacciono alcuni mariti, i quali si consigliano colle moglie, né sanno serbarsi dentro al petto secreto alcuno: pazzi che stimano in ingegno femminile stare alcuna vera prudenza o diritto consiglio, pazzi per certo se credono la moglie ne’ fatti del marito più essere che ’l marito stessi tenace e taciturna. O stolti mariti, quando cianciando con una femmina non vi ramentate che ogni cosa possono le femmine eccetto che tacere. Per questo adunque sempre curai che mio alcuno secreto mai venisse a notizia delle donne, non perché io non conoscessi la mia amorevolissima, discretissima e modestissima più che qual si fusse altra, ma pure stimai più sicuro s’ella non poteva nuocermi che s’ella non voleva.

Lionardo. O ricordo ottimo! E voi non meno prudente che fortunato, se mai la donna vostra da voi trasse alcuno secreto.

Giannozzo. Mai, Lionardo mio, e dicoti perché: prima come ella era modestissima, così mai si curò più sapere che a lei s’apartenesse, e io poi questo seco osservava, che mai ragionava se none della masserizia o de’ costumi o de’ figliuoli, e di queste molto spesso faceva seco parole assai, acciò che ella e dal dire mio imparasse fare, e per saperne meco ra-