Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/235

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libro terzo 229

chi sa osservare dignità sa farsi riverire, e chi sa fare sé riverire costui facilmente si fa ubidire, ma chi non serba in sé buoni costumi, costui subito perde ogni dignità e reverenza. Per questo, moglie mia, sarà tua opera in ogni atto, parole e fatti essere e volere parere modestissima e costumatissima. E ramentoti che una grandissima parte di modestia sta in sapere temperarsi con gravità e maturità in ogni gesto, e in temperarsi con ragione e consiglio in ogni parola sì in casa tra’ suoi, sì molto più fuori tra le genti. Per questo, molto a me sarà grato vedere a te sia in odio questi gesti leggieri, questo gittare le mani qua e là, questo gracchiare quale fanno alcune treccaiuole tutto il dì e in casa e all’uscio e altrove, con questa e con quella, dimandando e narrando quello ch’elle sanno e quel ch’elle non sanno, imperoché così saresti riputata leggiere e cervellina. Sempre fu ornamento di gravità e riverenza in una donna la taciturnità; sempre fu costume e indizio di pazzerella il troppo favellare. Adunque a te piacerà tacendo più ascoltare che favellare, e favellando mai comunicare e’ nostri segreti ad altri, né troppo mai investigare e’ fatti altrui. Brutto costume e gran biasimo a una donna star tutto il dì cicalando e procurando più le cose fuori di casa che quelle di casa. Ma tu con diligenza quanto si richiede governerai la famiglia, e conserverai e adopererai le cose nostre domestiche bene».

Lionardo. E voi credo, come l’altre cose, così ancora gl’insegnasti il governo della famiglia.

Giannozzo. Non dubitare che io m’ingegnai farla in ogni cosa ottima madre di famiglia. Dissili: «Moglie mia, reputa tuo officio porre modo e ordine in casa che niuno mai stia ozioso. A tutti distribuischi qualche a lui condegna faccenda, e quanto vedrai fede e industria, tu tanto a ciascuno commetterai; e dipoi spesso riconoscerai quello che ciascuno s’adopera, in modo che chi sé essercita in utile e bene di casa conosca averti testimone de’ meriti suoi, e chi con più diligenza e amore che gli altri farà il debito suo, costui, moglie mia, non t’esca di mente molto in presenza degli altri con-