Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/36

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30 i libri della famiglia


Lionardo. Ben veggio in parte quanto sia sollecita cosa l’essere padre. Le parole di Lorenzo mi pare abbino te più a lungi tutto commosso che io non istimava. Questo tuo ragionamento mi tira là, credo, dove sta l’animo a te sopra a’ fanciulli tuoi. E mentre che tu ragionavi, testé mi parse dubitare fra me stessi qual fusse più o la cura e sollecitudine de’ padri verso e’ figliuoli, o il piacere e contentamento in allevare e’ nati. Della fatica non dubito io, ma credo però essa sia non ultima cagione a voi padri farvi e’ figliuoli più carissimi. Veggo da natura quasi ciascuno ama l’opere sue, el pittore e il scrittore, e il poeta; el padre molto più, stimo, perché più vi dura richiesta e più lunga fatica. Tutti cercano l’opere sue piaccino a molti, sieno lodate, stiano quanto sia possibile eterne.

Adovardo. Sì bene, quello in che tu se’ affaticatoti più t’è caro. Ma pure egli è da natura ne’ padri non so come una maggior necessità, uno tale appetito d’avere e allevare figliuoli, e apresso prenderne diletto di vedere in quelli espressa la imagine e similitudine sua, dov’elli aduni tutte le sue speranze, e indi aspetti nella sua vecchiezza averne quasi uno presidio fermo, e buono riposo alla già stracca e debole sua età. Ma chi vorrà tutto ripensare seco e considerare, troverrà che in allevare e’ figliuoli sono sparse molte e varie malinconie, e vederà come stanno e’ padri sempre sospesi coll’animo, qual faceva apo Terrenzio quel buono Mizio perché il figliuolo suo non era tornato ancora. Che pensieri erano e’ suoi? Che sospetti gli scorrevono per l’animo? Quante paure lo premevano? Temea che il figliuolo non si trovassi caduto ove che sia, o rotto o fiaccatosi qualche cosa. Va! ha! che alcuno uomo si metta in animo a sé cosa cara più che sé stesso, e così c’interviene. Stiamo sempre coll’animo al presente sollicito e timoroso, o col pensiero innanzi molto a lungi desto e pauroso a scoprire ogni via per la quale noi pensiamo guidare e’ nostri a buona fortuna. E se la natura non richiedesse da’ padri questa sollicitudine e cura, credo sieno pochi e’ quali non si pentissino avere figliuoli. Vedi