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356 cena familiaris

succeda in giuoco: vincesti. Furono subito le torme de’ tuoi seguaci seduttori: dàcci vincita; spendi in quella e quell’altra cosa superflua e lasciva. Vince domani quell’altro; pur simile fanno a lui. Non compie l’anno che, dissipata tutta la somma comune, indi a niuno resta un quattrino.

Francesco. Non basterebbe il dì a raccontare tutte le perversità e ruine che porge il gioco essecrabile! Uomini vilissimi, abiettissimi i giucatori! Vuolsi odiare il giuoco e lungi fuggire chi se gli dia.

Matteo. Udite, figliuoli, udite e così fate voi. Siete d’indole e presenza certo elegante, nobile, e in questo simili a’ vostri maggiori; d’ingegno pronto, d’intelletto acuto e da natura proni e parati a farvi amare e reputare. Donate a questa nostra età questo espettatissimo da voi e massimo gaudio e ultimo contentamento; eccitate voi stessi, dedicate l’animo a virtù, amate i buoni, pigliate gloria in voi stessi dei buoni costumi, imitate i vostri maggiori, da’ quali avete domestico essemplo per asseguire pari fama e nome; intraprendete buoni essercizii, seguite i degni studii, date opera di bene meritare di voi stessi, della famiglia vostra, della patria, faccendo come fecero i vostri maggiori, uomini religiosissimi, costumatissimi, ornatissimi di molta e singolare virtù.

Battista. Così farete, figliuoli. I buoni costumi danno dolce grazia a’ fanciulli, molta laude a’ giovani, ferma autorità agli uomini maturi, onoratissima dignità a’ più attempati. Ad ogni età e stato i costumi buoni sono ornamento e splendore di tutta la vita.