Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/365

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Compera la villa per pascere la famiglia tua, non per darne diletto ad altri. Vedi e rivedi prima che tu statuisca piacerti quello per cui tu darai quello che a tutti piace, cioè il danaio. E se forse ti piace oggi, ripensa se posdomane e’ possa meno piacerti. Non giova la fretta. E forse nuoce la fretta, ove per indugiare nulla a te peggiori. Compera da chi amava la possessione, non da chi più tempi cercò alienarla. Non è caro quello che si compera quanto dagli altri se ne truova, e assai bene compera chi compera da buon padrone. Quello che tu male comprasti una volta te ne pentirai molte. Sempre potrai spendere il tuo danaio meglio che tu non potrai vendere il terreno. Uno culto campo in luogo non buono sarà peggiore che un sodo posto in buon sito. Sarà situato non bene quel campo a cui stia di petto il fiume. Ancor e’ fie piggiore il mal vicino, dirieto o da lato che sia. Cosa divina dicono essere il buon vicino. Così, pel contrario, tanto ène pessima il vicino non buono. Né fertile campo in luogo malsano, né sterile campo in paese ben sano mi piace. Non è sano dove tutto l’anno tutti non siano sani. La terra puoi tu emendare, d’acquosa renderla asciutta, se l’è magra stercorarla, ma non mai immuterai il cielo. Sterile campo sarà non quello che solo nulla frutti, ma e ancor quello che non ti renda premio alle fatiche pari. Fertile sarà quello quale per sé assai si sustenti senza altro grassume. Alla possessione se manca la casa, meno gli manca che se alla casa mancano e’ terreni. Quella villa sarà ottima a cui bisognerà fatica, non ispesa. E sia la villa non come una casa posta lungi dalla