Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/58

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52 i libri della famiglia

darli, quelli che sono pigri e lascivi emendarli, farli essercitare secondo e’ tempi quanto bisogna. Essercitarsi colla persona subito drieto al pasto si dice che nuoce. Muoversi innanzi al cibo e afaticarsi alquanto non nuoce, ma straccarsi non giova. Essercitare l’ingegno e l’animo in virtù in qualunque ora, in ogni luogo, in tutte le cose mai fu se non lodatissimo. Piglinsi e’ padri questa faccenda, adunque, none a maninconia, ma più tosto a piacere. Tu vai alla caccia, alla foresta, affatichiti, sudi, stai la notte al vento, al freddo, el dì al sole e alla polvere per vedere correre, per pigliare. Ett’egli manco piacere vedere concorrere due o più ingegni ad attingere la virtù? Ett’egli manco utile con tua lodatissima e iustissima opera vestire e ornare il tuo figliuolo di costumi e civilità, che tornare sudato e stracco con qualunque salvaggiume? Adunque e’ padri con piacere incitino e’ figliuoli a seguire virtù e fama, confortingli a concorrere ad attignere onore, festeggino chi vince, godano d’avere e’ figliuoli presti e avidi a meritare lode e pregio.

Adovardo. Dilettami certo, Lionardo, questa tua copia, e piacemi ogni tua sentenza, e lodo assai questo essercitarsi, e confesso che lo essercizio emenda e’ vizii e conferma la virtù. Ma per certo, Lionardo, o io non so dirlo, o io non posso bene esprimere quello che io sento in me. In questo essere padre non sono e’ pensieri e le fatiche né sì rare, né sì leggieri, né sì grati e dilettosi quanto tu forse credi. E che so io? E’ fanciugli crescono; segue il tempo di fargli, quanto di’, apprendere virtù. E’ padri non sanno, forse per maggiori occupazioni non possono, hanno el pensiero e l’animo occupato altrove, non gli è licito lasciare l’altre cose publice e private per dirozzare e instruire e’ fanciulli. E così bisogna il maestro, bisógnati udirli stridire, vedili lividi, vergheggiati, e spesso se’ necessitato tu stessi darli, gastigarli. Ma queste so ti paiono nulla, che non sai l’amore e la pietà de’ padri quanto ella sia tenera e condogliosa. Apresso poi e’ fanciulli possono riuscire golosi, capresti, bugiardi e viziosi. Né ora voglio, né potrei senza dolore ricordarmi d’ogni nostro incarco.