Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/59

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libro primo 53


Lionardo. Tu forse per far ch’io più ti creda quanto mi di’ che ’l troppo lungo mio ragionare non ti dispiace, però testé mi porgi nuova trama ove io pigli licenza ad estendermi in un altro più molto lungo favellare. Accetto questa occasione, ché per ora non so come meglio usufruttare questo ocio che conferendo di simili cose utilissime. E piacerammi o dilettarti, se così aspetti, o trarti dell’animo questa mala opinione, se così forse bisogna. E dimmi, Adovardo, quale dee pesare più al padre, o la bottega, lo stato, la mercatantia, o il bene e salvamento del figliuolo? Solea dire Crates, quello antiquo e famosissimo filosofo, se a lui fusse licito, salirebbe in sul più alto luogo della terra e griderebbe: «O cittadini stolti, dove ruinate voi? Seguite voi con tante fatiche, con tanta sollecitudine, con tante innumerabili arte e infinito afanno questo vostro coadunare ricchezze, e di quelli a cui avete e le volete lasciare non vi curate, non ne avete pensiero alcuno né diligenza?»

De’ figliuoli adunque si vuole avere cura in prima, e poi delle cose le quali noi proccuriamo perché siano utile e commode a’ nostri figliuoli. E sarebbe non sanza stultizia non far che questi, per chi tu acquisti roba, meritino d’averla e possederla, e sarebbe poca prudenza volere ch’e’ figliuoli tuoi avessero a trassinare e governare cose quali e’ non conoscessero, né sapessino quanto si debba maneggiare. Né sia chi stimi le ricchezze se non faticose e incommode a chi non sa bene usarle, e sarà se non dannosa ogni ricchezza a colui el quale nolla saprà bene usare e conservare. Né a me piacerebbe chi donasse un cavallo gagliardissimo e generosissimo a un che non bene lo sapesse cavalcare. E chi dubita gl’impedimenti e istrumenti da far il vallo, da contenere l’essercito, da sostenere gl’impeti ostili, l’arme da propulsare e seguire fugando gl’inimici, e così simili altre molte cose essere allo essercito non meno utili che necessarie? Ma quale isciocco non conosce lo essercito ivi essere inutile, ove o d’arme o d’impedimenti sia troppo grave? E qual prudente non giudica tutte quelle medesime