Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/81

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libro primo 75

se tu puoi questo, quanto puoi nelle cose lontane, ben potranno e’ padri sostenere quella minore e dilettosa faccenda alle cose quali loro sono al continuo inanzi agli occhi, a’ figliuoli, a tutta la casa.

Adovardo. Da te mi lascio volentieri vincere, Lionardo. Tu m’hai condotto in luogo che mi pare vergogna omai dire ch’e’ figliuoli sieno a’ padri non dilettosi, e troppo ben veggo la ragione tua conchiude ch’e’ padri negligenti sono quelli che hanno le molte maninconie. E confessoti ch’e’ diligenti padri sono quegli e’ quali de’ loro figliuoli si truovano contenti e lieti. Ma dimmi, Lionardo, se tu avessi fanciugli, tu, quando e’ fussero grandicelli e quanto tu volessi modesti e ubidienti, solo dubitassi, come spesso adiviene, ch’el figliuolo tuo non fussi quanto desideraresti cinto e destro a queste prime virtù e lodati essercizii ove, come diceva Lorenzo, possono rendere la famiglia ornata e fortunata, allora che pensieri sarebbono e’ tuoi? Non può ciascuno essere Lionardo, o messer Antonio, o messer Benedetto. Chi può trovarsi del tuo intelletto a tutte le cose lodate atto e accommodato? Molte cose meglio si dicono che non si fanno. E credi a me, Lionardo, ne’ padri stanno dell’altre maggiori. E questa forse può parere piccola, ma per certo ella ci è non leggiere maninconia e peso, perché pare sempre ti sfidi di non eleggere e cappare piggior consiglio.

Lionardo. Se io avessi figliuoli, io di loro arei, sia certo, pensiero, ma sarebbono e’ miei pensieri senza maninconia. Solo in me sarebbe prima opera fare ch’e’ miei venissero crescendo con buoni costumi e con virtù, e qualunque essercizio loro gustasse piacerebbe a me. Ogni essercizio che sia sanza infamia, a uno gentile animo sta non male. Sono gli essercizii quali acquistano onore e laude propri de’ gentili e nobili uomini. Ben ti confesso che ciascuno non può quanto e’ padri vorrebbono, ma chi segue quanto a lui sia lecito, a me più piace che chi cerca cosa, quale seguire non possa. Apresso credo sia più da lodare, benché in tutto non se gli avenga, chi quanto in sé può s’adopera in qualunque cosa,