Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/87

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libro primo 81

insegnarti, o di quella ragionando contrastarti? Ma tutta l’astuzia grande è stata tua, che biasimandomi l’avere figliuoli, tu hai condottomi ch’io ho gittato e perduto ogni mia antica scusa al non tôr moglie, né ora m’è rimaso con che più potere schifare questa molestia. Sono contento, Adovardo, poiché sì me hai convinto, a te stia licenza e arbitrio ove ti parerà d’amogliarmi. Ma sappi che a te starà debito rendermi opera. S’io a te ho levato dell’animo quelle malinconie quali dicevi essere a’ padri, tu così inverso di me proccurerai non mi caricare di guai e di continua recadia, la qual cosa dubito non mi sarà facile né ben licito fuggire, s’io per contentarti seguirò el tuo consiglio in farmi marito.

Sorrisono, e in queste parole sopragiunse uno famiglio dicendo che Ricciardo era là fuori giunto colla barca, ove aspettava cavagli per subito venire a vedere Lorenzo suo fratello. Adovardo uscì per ordinare quanto bisognava. Era Ricciardo suocero d’Adovardo, però gli parse ancora debito e deliberò cogli altri cavalcare. Partissi. Noi rimanemmo, se Lorenzo ci comandasse.

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