Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/195

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libro primo 189

tirete le istorie di questa e dell’altre republice, sempre fu faccenda e condizion tale che per ottenerla bisogna ostinata sollecitudine, rissosa importunità, servile summissione e confederazion d’ingegni fallaci, maligni, petulanti. Poi per mantenerla continuo ti conviene agitar te stessi concitando in te sospetti, fingendo, simulando, dissimulando, sofferendo, temendo più e più cose indegne e gravi a chi voglia vivere con tranquillità e grato riposo. E quello che più si biasima da chi conosce il vivere, si è che tu non puoi deponere quella grandezza senza periculo e ruina tua e de’ tuoi. Chi racconterà le dure condizioni di questi così primi ambiziosi? Convienti a chi ti favoreggia concederti nulla repugnante, molto ossequente in più cose quali sono ingratissime a’ buoni e a te imprima nulla piaceno, e pur le fai; servi a pochi scellerati audacissimi per non essere pari agli altri quieti cittadini; concedili te stessi, mantieni e’ loro errori per non diminuire a te que’ sussidi infedelissimi del tuo stato. Godiànci adunque, figliuoli, questa medioclità amica della quiete, vincolo della pace, nutrice della felice tranquillità dell’animo nostro e beato riposo in tutta la vita.

E così più e più cose dissi persuadendo a que’ nostri nipoti ed eccitandoli a moderarsi e terminare e’ pensieri e voluntà loro in queste cose instabili e caduche e fragili qual molti non savi stimano troppo; e addussi loro essemplo che mai sarà chi abiti non male se non pone il tetto, onde e’ seguiti che le perturbazioni de’ tempi nulla offendino, e alle estuazioni dell’animo nostro l’ambizione e cupidità meno s’accendino. In questo, uno de’ giovani che era doppo a me, porgea parole agli altri e massime al figliolo di Paulo con riguardo e sotto voce. Paulo si volse e porse al figliuolo suo il fronte e occhi non senza qualche poco indizio di severità paterna, e disseli: — Tu più solevi altrove udire con attenzione e volentieri chi ragionasse di cose degne e dotte, qual costume buono in te molto mi piacea ed erine lodato. —

Battista. Non ti dispiaccia, Paulo. Domanda quello che e’ diceano.

Niccolò. Dirottelo io che in parte tutto intesi. Non lodano questa tua esquisita mediocrità. Vorrebbono essere grandi e sopra gli altri rarissimi.