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194 de iciarchia

qualche arbitrio di provedere al ben publico secondo che i subiti casi e tempo richiedesse. Sarà e’ però quinci che costoro per lo officio loro possino sopra gli altri quanto e’ vogliono all’imporre loro servitù; e facendo costui quel che li si conviene, comanderà egli a tutti quel medesimo? o in prima a costui quello a che e’ sia atto e pronto, a quell’altro quello in che e’ sia più essercitato, e così a niuno cosa inutile o brutta, a ciascuno cose commode e necessarie, e a tutti quanto importi la salute di tutti e l’ozio e riposo onesto di tutta la città, qual un fine pretende ogni legge? Così pare a me. A voi?

Paulo. Parci.

Battista. Costui adunque publico e primo magistrato, e insieme il numero de’ privati cittadini, se vorranno vivere bene e beati in summa tranquillità e quiete, converrà ch’egli osservino equità e onestà fra loro quanto comandi la legge. Questa ragione di comandare, se tutti saranno modesti e ben sensati, pare a me sarà non altro che uno essortarli, confermarli, sollecitarli che sequitino facendo pur bene come per loro essi fanno. E sarà, dico, questa essortazione officio di vera amicizia e compiuta carità più che arrogante elazione, cupidità d’imporre servile condizione agli altri. Contro, se forse saranno improbi scellerati, el dir tuo «fa e non fare» nulla gioverebbe. Resta per questo al principe che lui ubbidisca alle legge, e sia ministro della severità castigando chi erra e provedendo alla quiete degli altri levando di mezzo la corruttela e peste de’ viziosi. Che dici tu, Paulo? Parvi così?

Paulo. Parci.

Battista. Bene est.Forse trovammo noi qui che differenza sia da un privato cittadino a uno re.

Paulo. Come?

Battista. El re in quanto re comanda, cioè ricorda a’ suoi quanto e dove bisogni aversi iusto, temperato e forte e onesto per vivere bene e non inutile agli altri e anche a sé, e così satisfarà all’officio suo ubbidendo alla servitù impostali dalle leggi. E se forse esso comandasse con imperio iniquo, sarebbe costui non re ma tiranno, cagione e autore e come operatore colle mani altrui dello errore e male che ne sequisse. Dico io quello che facci al proposito nostro?