Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. III, 1973 – BEIC 1724974.djvu/237

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deifira 233


Pallimacro. Oh infelici amanti, imparate da me. Non sia chi amando cerchi di sè avere libertate alcuna. Chi non può servire, non sa amare. Convienti spesso ripregare benchè spregiato, e spesso partirti con repulsa benchè ingiusta, e spesso picchiarti la faccia e ’l petto per troppe ingiurie benchè sanza ragione e cagione ricevute, e non raro piangere e’ tuoi e gli altrui errori. E intervienci, oh miseri amanti, come in la targa: quanto lo strale la truova più doppia e dura, tanto più vi si ferma e affigge e con più fatica si sferra. Così l’amore quanto più truova l’animo fermo e ostinato a repugnarli, tanto più vi si assiede e insiste. Non adunque sia chi insuperbisca contro amore, però ch’amore sa più severo aspreggiare e più tardi licenziare i contumaci, che chi umile il segue a ubbidirlo. Ubbidite, amanti, ubbidite allo amore, nè più combattete con amore e con voi stessi, non fate le piaghe vostre più profonde, aggravandovi in sul ferro che vi impiaga. Piacciavi piuttosto donare voi stessi a chi v’assedia, che perdere combattuti ogni bene. Grandissimo dono acquista poca grazia, quando tu mal volentieri il dia. Uno lieto e pronto servigio aspetta due premi, de’ quali non sarà minore quello che si riferisca alla volontà, che quello che si renda all’opera.

Filarco. Nè qui a me piace lasciare te e gli altri amanti errare, e’ quali poco conoscendo il costume delle femmine, subito se li fanno servi. Sono le femmine, come ciascuno palese vede, di natura troppo gareggiosa, e in ogni cosa troppo godono contrapporsi e soprastare contendendo. Di qui nasce quello antico proverbio appresso i comici poeti qual si dice: "Ove tu vuoi, ella non vuole; se tu non vuoi, ella in pruova ti si profferisce", e questo certo non per donarti grazia di sè alcuna, ma per teco vincere concertando. Adunque giova sapere, non dico spregiarle nè isvilirle, però che la femmina offesa mai si ricorda dimenticarsi la ingiuria o grande o piccola cagione che la muova; ma ben giova, mostrandosi d’animo libero e a maggiori cose occupato, farsi richiedere. E rammentivi, amanti, che piglierà più facile e più numero d’uccelli chi sa allettarli, che chi sa perseguirli. Conviensi co’ be’ costumi, con ogni virtù e gentilezza allettarle a prendere piacere di spesso vederti, onde a poco a poco s’incenda e acresca