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82 della architettura

stemperati, et lo Inverno freddi grandissimi; Et è contro a gli impeti manco gagliarda. I liti per condurre mercantie sono molto opportuni; ma come si dice, ogni Città di Mare è troppo vaga, et troppo si diletta di cose nuove, et eccitata, et vessata troppo continovamente da la forza, et dal maneggio de faccendieri, và del continovo fluttuando, et è esposta a molti pericolosi casi, et accidenti di Armate forestiere. La onde io delibero in questo modo, che ponendo tu in qual si voglia di questi luoghi una Città, ti doverai ingegnare, che ella partecipi di tutte quelle commoditati, et che ella non habbia scommodità nessuna: Et vorrei ne monti fare le spianate, et ne piani rilevarmi da terra, in quel luogo dove io volessi porre la mia Città. Et se cio non potremo cosi conseguire a punto a voglia nostra, per la varietà de luoghi, argomenteremo per havere le cose necessarie in questa maniera. Non si lasci ne le regioni marittime, se elle saranno pianure, la Città troppo vicina al Mare, et se faranno Monti, non si ponga troppo discosto. Dicono che i liti si mutano, et che in certi luoghi alcune Città, et ne la Italia ancora la Città di Baia è sommersa nel Mare. Il Faro in Egitto, che già era attorniato dal Mare, si truova al presente non altrimenti che il Chersoneso in terra ferma. Il medesimo ancor scrive Strabone di Tiro, et di Clazomene. Oltra di questo dicono che già il Tempio di Ammone era su la Marina, et che per essersi discostato il Mare, si ritruova al presente molto infra terra. Et ne avertiscono pure, che le Città si ponghino o sopra esso lito, o lontane assai dal Mare. Percioche e’ si vede che i fiati Marini sono per la salsedine loro gravi, et aspri. Et però quando e’ giugneranno ne luoghi non molto lontani dal Mare, et massimo ne le pianure, tu riscontrerai quivi l’aria humidiccia, liquefacendovisi la humidità che ella ha presa del Mare: nè è maraviglia che l’aria vi diventi grossa, et quasi mucida; di maniera che in alcuni luoghi si fatti, si veggino alcuna volta raggirarvisi per l’aria alcune ragne, come quelle de ragnateli; et dicono che il simile interviene a le arie, che a le acque, cioè che mescolate con l’acque salate si guastano talmente, che con il loro puzzo ti nuocono. Gli Antichi, et massimo Platone, lodano quelle Città che sono poste dieci miglia discosto dal Mare. Ma se tu non potrai porla tanto lontana, pongasi in quel sito, nel quale i detti fiati non possino arrivare, se non rotti, stracchi, et purificati, collocandola di maniera, che infra essa, et la Marina sieno interposti Monti, che interrompino ogni nocivo influsso, che venisse dal Mare. La veduta de la Marina di su ’l lito è molto dilettevole, et è cerchiata ancor d’aria sanissima. Aristotile crede che quelle regioni sieno sanissime, dove rispirano sempre agitandovisi continovi venti: Ma è da guardarsi, che in simil luogo non sia il Mare erboso, con lito basso, et ricoperto appena da l’acque; ma sia profondo, con ripe scoscese, di Pietre vive, ripide, et aspre. Lo havere collocato ancora essa Città (come si dice) sopra le superbe spalle del Monte, conferisce grandissimamente si alla dignità, et alla amenità: si ancora principalmente a la sanità, et a la salute dell’aria. Ne luoghi, dove i Monti soprastanno a la Marina, vi è sempre il Mare profondo; Oltre a che se e’ vi si leva alcuna grossezza di vapori dal Mare, nel salire a l’alto si consuma; et se da alcuna moltitudine di tuoi nimici ti fusse in un subito fatto alcun danno, si prevede più presto, et si ributtano con più salute tua. Gli Antichi lodano quella Città situata ne le Colline, che sguardi a Levante; lodano ancora ne paesi caldi quella che è battuta da venti Grechi. Altri forse loderanno quella, che penda verso Occidente, indotti da questo, che gli haranno inteso, che i terreni coltivati sotto quella faccia di Cielo sono più fertili. Et certamente sotto il Monte Tauro, quelle parti, che guardano verso Greco, dicono che sono molto più salutifere, che l’altre, solamente per questo, che elle sono più fertili, come dicono gli Historici. Ultimamente se si harà a collocare in alcun luogo sopra i Monti alcuna Città, si


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