cino di muraglia ferma, con fondo stabile gagliardissimo, et con incrostamenti saldi, et che non versino per conto alcuno. In bocca del condotto si fa una porta, per la quale tu possa serrandola vietare alle acque torbide l’entrare per il condotto, et che tu possa, quando mai ti bisognasse, rassettare il condotto se si fusse guasto in alcun luogo, a tuo piacere, senza che l’acqua vi ti habbia a dare impaccio; et vi si metterà una grata di rame, per la quale l’acqua possa entrare nel condotto più chiara, et più pura, lasciando fuori et rami, et frondi, et altre cose brutte, che vi cascassero. Ad ogni cento cubiti per il condotto si fanno le conserve, et cosi di mano in mano ad ogni altri cento cubiti o una conserva, o un bottino largo venti piedi, lungo trenta, fondo sotto il canale quindeci piedi, et questo si fa, accioche il mescuglio de le acque, che cascono dal terreno, o che per quello vi sono portate impetuosamente, trovato una sede da riposarvisi subito vi si fermino, et dieno luogo all’acqua viva da poter correre più stillata, et più pura. I buchi de li sboccatoi si varieranno per versare le acque, secondo il concorso dell’acqua che viene, et secondo i doccioni. Percioche quanto più l’acqua sarà presa da un largo, et veloce fiume, et quanto ella sarà condotta per canali, o vie più espedite, et quanto ella sarà più per esse stretta insieme, tanto più bisognerà allargare il modine da versare. La cannella, che sarà messa a piano et diritta, mantenerà il modine; et hanno trovato, che detta cannella per lo attignere, per dir cosi, si consuma da la acqua, et non è metallo alcuno, che più si difenda che l’Oro. Et sia detto a bastanza del modo da condur le acque et per le fosse, et per i condotti. Ma l’acqua si farà gonfiare con cannelle di piombo, o più tosto con doccioni di terra; percioche i Medici dicono, che i canali di piombo inducono escoriatione de li intestini. Simile difetto ne nascerà ancora dal rame. Le acque che si hanno a bere, et quelle che si hanno a mangiare, i Savi dicono ch’elle sono migliori stando in vasi di terra cotta, et più saporite, percioche e’ dicono, che la terra è sede naturale da riposarvisi bene si l’acqua, si l’altre cose, che produce la terra: i canali di legno in certo spatio di tempo danno all’acque un certo colore, et un certo sapore non grato. Bisogna che le cannelle sieno fermissime, i vasi di rame causano il mal caduco, il cancro, dolori di fegato, et di milza. Al diametro del vano de la cannella bisogna che corrisponda la grossezza dell’intorno de la cannella non manco che per il quarto, con commettiture mastiettate. I doccioni entreranno l’uno ne l’altro, et si commetteranno con calcina viva, et con olio, et si rincalceranno attorno, et sotto con gagliardissima muraglia, et si fermeranno con mettervi insieme sopra pesi grandissimi; et massimo dove tu harai a fare il condotto che volti l’acqua, o dove ella trovandosi abasso harà a salire, o dove nel volgerla faccendo gomito la diventi più stretta. Percioche da il peso de la spignente acqua, et da la mole, et da lo impeto del corso i doccioni facilmente si solleverebbeno, et si scoppierebbono. I buon maestri per fuggire questo pericolo, et massimo nelle inginocchiatture, si servivano d’una pietra viva, et massimo de la rossa traforata per tal bisogno. Io ho visti marmi lunghi più di XII. piedi forati da capo a piede, d’un buco largo un palmo; il che io facilmente possetti per manifestissime conietture, et indicii di essa pietra conoscere esser stato fatto con una cannella di rame, et con rena al tornio: ma perche tu fugga il pericolo de lo scoppiare, raffrenerai il corso de la acqua, con fare che ella si vadia piegando, non però inginocchiata a fatto, ma piegata modestamente, talmente c’hora si pieghi su la destra, et hora su la manca, hora salga, et hor scenda più volte. Aggiungasi ancora a questo alcuna cosa, che sia in vece di bottino, o di conserva, si perche l’acqua in esso si purifichi, si ancora perche e’ si possa più facilmente, se e’ vi nascesse difetto alcuno, veder manifesto in che modo, et in che luogo bisogni riparare; ma non si ponga la conserva nel più basso luogo de la valle, nè dove l’acqua s’habbia a far salire a lo insuso,