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Pagina:Alberti - Della architettura della pittura e della statua, 1782.djvu/315

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libro primo. 293

superficie ad un tratto. Et poi che si è trattato et non mediocremente di ciascuna superficie da per se, hora ci resta ad investigare, in che modo più superficie congiunte insieme ci si appresentino alli occhi. Ciascuna superficie certamente gode particularmente ripiena de suoi lumi et de suoi colori, si come si è detto de la sua propria piramide. Et essendo i corpi coperti da le superficie, tutte le quantità de corpi che noi veggiamo, et tutte le superficie, creano una piramide sola, pregna (per modo di dire) di tante piramidi minori, quante sono le superficie che mediante quella veduta son comprese da razzi di detta veduta. Et essendo le cose cosi fatte, dirà forse qualcuno che ha bisogno il Pittore di tanta considerazione? o che utilità li dirà al dipingere? Questo certamente si fa accio che ei sappia che egli è per dover diventare uno ottimo maestro, ogni volta che egli conoscerà ottimamente le differentie de le superficie, et avertirà le loro proportioni, il che è stato conosciuto da pochissimi. Imperoche se ei saranno domandati, qual sia quella cosa che ei cerchino che riesca loro nel tignere quella superficie, posson risponder molto meglio ad ogni altra cosa, che saper dir la ragione di quel che ei si affatichino di fare. Per il che io prego che gli studiosi Pittori mi stieno ad udire. Imperoche lo imparare quelle cose che giovano, non fu mai male da qualunche si voglia maestro. Et imparino veramente mentre che ei circonscrivono con le linee una superficie, et mentre che ei cuoprono di colori i disegnati et terminati luoghi, che nessuna cosa si cerca più quanto è che in questa una sola superficie ci si rapresentino più forme di superficie. Non altrimenti che se questa superficie che ei cuoprono di colori, fussi quasi che di vetro o di altra cosa simile trasparente, tal che per essa passasse tutta la piramide visiva a vedere i veri corpi, con intervallo determinato et fermo, et con ferma positura del raggio centrico, et de lumi posti in aria lontani a lor luoghi: et che questo sia cosi, lo dimostrano i Pittori, quando ei si ritirano in dietro da la cosa che ei dipingono a considerarla da lontano, che guidati da la natura vanno cercando in questo modo de la punta di essa stessa piramide. La onde si accorgano, che da quel luogo considerano et giudicano meglio tutte le cose. Ma essendo questa una sola superficie o di tavola, o di muro, nella quale il Pittore si affatica voler dipignere più et diverse superficie et piramidi comprese da una piramide sola, sarà di necessità che in alcuno de suoi luoghi si tagli quella piramide visiva, accioche in questo luogo il Dipintore et con le linee et con il dipignere possa esprimere i dintorni et i colori che gli darà il taglio. La qual cosa essendo cosi, coloro che risguardano la superficie dipinta, veggono un certo taglio de la piramide. Sara adunque la pittura il taglio de la piramide visiva secondo un determinato spatio o intervallo, con il suo centro, et con i determinati lumi, rappresentata con linee et colori sopra una propostaci superficie. Hora da che habbiamo detto che la Pittura è un taglio de la piramide, noi adunque habbiamo ad andare investigando tutte quelle cose, mediante le quali ti diventino notissime tutte le parti di cosi fatto taglio. Habbiamo adunque di nuovo à parlare de le superficie, da le quali si è mostro che vengono le piramidi che si hanno a tagliare con la Pittura. De le superficie alcune ne sono a diacere in terra, come sono i pavimenti, gli spazzi de li edificii: et alcune altre ne sono, che son ugualmente lontane da gli spazzi. Alcune superficie son ritte, come sono le mura et le altre superficie che hanno le medesime sorte di linee che le mura: dicesi quelle superficie stare ugualmente lontane fra loro, quando la distantia che è fra di loro, è ugualmente da per tutto la medesima. Le superficie che hanno le medesime sorte di linee, son quelle che da ogni parte sono tocche da una continovata linea diritta, come sono le superficie de le colonne quadre, che si mettono a filo in una loggia. Queste son quelle cose che si hanno ad aggiugnere alle cose che disopra si dissono de le superficie. Ma a quelle cose che noi dicemmo de


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