Pagina:Alberti - Della pittura e della statua, Milano, 1804.djvu/121

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92 della pittura

similitudine, ed i veri lumi; nel metter insieme i quai lumi, giova molto, ristrignere con i peli delle palpebre l’acutezza della vista, acciocchè allora pajono i lumi alquanto più scuri, e quasi velati. E forse ci gioverà più esercitarsi nel far di Scultura che nell’adoperare il pennello. Conciossiachè la Scultura è più certa, e più facile che la Pittura. Nè mai avverrà che alcuno possa dipigner bene alcuna cosa che non sappia di essa bene lutti i rilievi, ed i rilievi più facilmente si trovano nella Scultura che nella Pittura. Imperocchè facci questo non poco a nostro proposito, che ei si può vedere, come quasi in qualunque età si sono trovati alcuni mediocri Scultori, e Pittori quasi nessuno che non sieno da ridersene, ed ignoranti. Finalmente attendasi o alla Pittura, o alla Scultura, sempre ci dobbiamo metter innanzi alcuno eccellente e singolare esempio da riguardarlo e da imitarlo: e nel ritrarlo credo che talmente bisogni congiugnere la diligenza con la prestezza, che il Pittore non levi mai o il pennello, o il disegnatojo dal lavoro fino a tanto che egli non sì sia prima risoluto, e non abbi ottimamente determinato con la mente, quel ch’egli sia per fare, ed in che modo egli lo possa condurre a buon fine. Conciossiachè è cosa più sicura emendare con la mente, che scancellar poi dal lavoro fatto gli errori. Oltra di questo quando noi ci saremo as-