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di leonbatista alberti. |
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vi, se egli non sapesse e quali sono le
parti di una nave, ed in quel che una
nave sia differente dall’altra, e quali sieno
quelle parti, che a qualunque sorte di
navilj si aspettino? E chi sarà quello de’
nostri Scultori, e sia pur quanto vuole
considerato ed accorto, che se ei sarà dimandato:
per qual ragione hai tu fatto
questo membro in questo modo, o che
proporzione ha egli con questo o con quell’altro
membro, o quale è la proporzione
di queste membra a tutta la abitudine del
corpo? chi sarà dico quello che sia stato
tanto diligente ed accurato, che abbia considerato
ed avvertito il tutto tanto che
basti, o quanto è ragionevole, e come si
aspetta a chi vuol saper far bene la sua
arte, della quale egli fa professione? Imparassi
indubitatamente le arti, principalmente
mediante la ragione, regola, e strada
che si ha del farle. Nè sarà giammai
alcuno che faccia bene alcuna arte, e sia
quale ella si voglia, se egli non avrà prima
imparate le parti di essa arte. Noi abbiamo
trattato della misura, in che modo altri la
pigli bene, e con il modine e con le squadre:
ora ci resta a trattare del porre i
termini. Il porre de’ termini è quel determinamento
o stabilimento che si fa del
tirare tutte le linee, e dello svolgere, del
fermare gli angoli, gli sfondi, 1 rilievi,
collocandogli tutti con vera, e certa regola
a’ luoghi loro. Ed il determinare così fatto,