Pagina:Alberti - Della pittura e della statua, Milano, 1804.djvu/160

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di leonbatista alberti. 127

di sopra, che tagli, o interseghi amendue queste linee delle fila, e vada penetrando sin dentro al centro della statua, potrai, dico, ritrovare mediante il loro operare, quanto la seconda linea, o filo del secondo piombo sia più vicino del primo, al centro del diffinitore, il qual si chiama il piombo del mezzo. Se queste cose si sapranno abbastanza, tu potrai facilmente avere imparato quello di che ti avvertimmo di sopra: cioè che se per avventura la detta statua fosse stata ricoperta fino a certa grossezza, di cera, o di terra, potrai dico forandola con via espedita, certa e comodissima, andare a trovare subito qualsivoglia punto, o termine notato nella statua. Conciossiachè egli è manifesto, che con il girare di questa linda, si fa un piombo tale, che si disegna una linea curva a guisa della superficie di un cilindro, dal qual cilindro questa statua viene compresa, ed accerchiata. Se questo è così, in quel modo che tu potesti con quella stessa regola penetrando l’aria notare ed avvertire il punto T. K. mentre che la tua statua non era preoccupata da alcuna cera o terra, che per via di dire diciamo che fosse il rilievo del mento, tu potrai con la medesima regola far il medesimo, penetrando la cera, o la terra, come quando penetrasti l’aria, facendo conto che l’aria si sia convertita in cera, o in terra. Mediante queste cose ella si sono racconte, ci avverrà che ei si potrà