Pagina:Alberti - Della pittura e della statua, Milano, 1804.djvu/42

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di leonbatista alberti. 13

però dicono bene, che quanto la distanza è maggiore, tanto la superficie pare più scura, e più offuscata. Restaci a trattare del raggio centrico. Noi chiamiamo raggio centrico quello, che solo ferisce la quantità di maniera, che gli angoli uguali da amendue le parti rispondino agli angoli che son loro accanto: e veramente per quanto si appartiene a questo raggio centrico, è cosa verissima che questo di tutti i raggi è il più fiero, e di tutti vivacissimo. Nè si può negare che nessuna quantità apparirà mai alla vista maggiore, se non quando il raggio centrico sarà in essa. Potrebbonsi raccontare più cose della possanza e dell’officio del raggio centrico. Ma questa sola cosa non si lasci indietro, che questo raggio solo è fomentato da tutti gli altri raggi che se lo hanno messo in mezzo, quasi che abbino fatta una certa unita congregazione per favorirlo, talmente che si può a ragione chiamare il capo ed il principe de’ raggi. Lascinsi indietro le altre cose che parrebbon più tosto appartenersi alla ostentazione dello ingegno, che convenienti a quelle cose che noi abbiamo ordinato di dire: molte cose ancora si diranno de’ raggi più comodamente a’ luoghi loro. I raggi mezzani dell’ottangolo si posson chiamare una piramide di otto facce dentro ad una piramide di quattro facce. (Tav. I. Fig. 7.) E basti in questo luogo aver racconto quelle cose per quanto com-