Pagina:Alberti - Della pittura e della statua, Milano, 1804.djvu/63

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34 della pittura

cose facilissime e bellissime agli ingegni sottilissimi ed inclinati alla Pittura, in qualunque modo elle si dichino, ma agli uomini rozzi e poco atti, o inclinati da natura a queste nobilissime arti, ancorchè di esse si parlasse eloquentissimamente, sarieno poco grate, e forse che queste medesime cose recitate da noi brevissimamente senza alcuna eloquenza, saranno lette non senza fastidio. Ma io vorrei che mi fosse perdonato, se mentre che principalmente io ho voluto essere inteso, io ho atteso a fare che il mio scriver sia chiaro, più tosto che composto ed ornato, e quelle cose che seguiranno, arrecheranno per quanto io spero, manco tedio a quei che leggeranno. Noi abbiamo adunque trattato de’ triangoli, della piramide, del taglio, e di quelle cose che ci parevano da dire. Delle quali cose nientedimeno io ero solito ragionare con gli amici miei molto più lungamente con una certa regola di geometria, e mostrar loro le cagioni, perchè così avvenisse; il che io ho pensato di lasciare indietro per brevità in questi miei commentarj. Perchè io in questo luogo ho racconto solamente i primi principj della Pittura, e gli ho voluti chiamare i primi principj, perciocchè ei sono i primi fondamenti dell’arte per i Pittori che non sanno. Ma ei son tali, che coloro che gli intenderanno bene, conosceranno che gli gioveranno non poco, quanto allo ingegno,